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Il padrone di un cane che abbaia di continuo (anche di notte) può essere denunciato da vicini o condomini. Cosa fare se il rumore disturba troppo e cosa prevede la Legge.
Tenere animali domestici in condominio può rivelarsi difficile. Vi è capitato di avere battibecchi con i vicini che non gradiscono la presenza dei vostri amici a quattro zampe? D’altronde, quando si vive all’interno di una realtà condominiale, soprattutto in città, avere un animale può rivelarsi difficile soprattutto se il vicino di casa ha un cane che, durante la notte, esce fuori dal balcone e inizia ad abbaiare. A te, che abiti proprio sullo stesso pianerottolo, arriva forte e chiaro tutto il rumore. Hai provato a parlarne con l’amministratore di condominio il quale però si è tirato fuori dalla questione. Così hai deciso di passare alle maniere forti e di ricorrere a un avvocato o, se necessario, ai carabinieri.
Ricordiamo, tuttavia, ai proprietari di animali che basta davvero poco per evitare spiacevoli contenziosi. Il semplice civile gesto di pulire le deiezioni del proprio animale e l’accortezza di evitare che i suoi comportamenti possano arrecare disturbo agli altri sono la base. In fondo, possedere un animale da compagnia, oltre a essere un diritto, comporta delle responsabilità, a partire dalla sua educazione. Scegliere di tenere con sé un animale domestico non è soltanto un capriccio o un passatempo, ma dev’essere una scelta consapevole.
Animali da compagnia: diritto e responsabilità
Iniziamo col chiarire che la legge n.220 di riforma del condominio, varata l’11 dicembre 2012, sancisce il diritto di possedere animali d’affezione. Ciascuno è libero di avere degli animali in casa e nessun regolamento condominiale può impedirlo. Cosa che vale tanto per le proprietà private, ovvero gli appartamenti, quanto per le aree comuni. La presenza degli animali non può dunque essere vietata, ma è comunque regolamentata da alcune norme di legge. Norme che riconducono tutte a un principio fondamentale: chi sceglie di avere un animale da compagnia è responsabile dei suoi comportamenti.
Cane che abbaia: quali sono i limiti da rispettare
Ovviamente non si può impedire ad un cane di abbaiare ma chi ha un cane che vive con sé in appartamento ha il dovere di farlo smettere di abbaiare in modo tale da non infastidire i vicini che vivono nello stesso stabile. Per esempio, è sconsigliato lasciare da solo il cane in casa, in balcone o in giardino perché il fastidio arrecato agli altri condomini durante la propria assenza potrebbe essere molto probabile. Il cane potrebbe infatti iniziare ad abbaiare perché si sente solo.
Inoltre, bisogna accertarsi che il cane non abbia fame, freddo, caldo e quindi deve fare il massimo per il suo comfort. In primis, dovrebbe lasciare sempre disponibile una ciotola o un dispenser di acqua
In caso di cane che abbaia, dunque, fino a quando il rumore provocato dall’animale rientra nella cosiddetta soglia di normale tollerabilità, allora non esiste modo di intervenire. Quando il baccano non è più sopportabile, può considerarsi denunciabile se si verifica in determinati orari. Non essendoci una legislazione in materia, l’intervento del giudice diventa fondamentale ed è sempre preceduto dall’analisi della singola situazione.
Supponiamo che il cane del proprio vicino si metta a ululare in modo molesto nel cuore della notte, ogni notte, disturbando tutte le persone che vivono nello stesso condominio:
- in quel caso, non servirà necessariamente una verifica che dimostri tramite fonometri o il calcolo dei decibel l’effettiva non tollerabilità del rumore;
- sarà infatti sufficiente la testimonianza dei vicini che possano confermare il proprio disagio e l’impossibilità a dormire a causa dell’eccessivo rumore prodotto dall’animale;
- ricordiamo che il reato di disturbo della quiete pubblica ha luogo soltanto quando coinvolge più persone allo stesso tempo, e non un singolo soggetto.
Denunciare il vicino se il cane abbaia sul balcone di notte
Non puoi denunciare il vicino se il suo cane abbaia di notte sul balcone e i latrati danno fastidio solo a te. Il reato di «disturbo della quiete pubblica» scatta solo quando le molestie acustiche vengono avvertite da più persone. In tal caso, però, non importa se a denunciare sei solo tu; l’importante è che ad essere molestati siano stati gran parte dei condomini dello stesso palazzo o di quelli vicini. A tal fine verranno acquisite le testimonianze dei vicini di casa per verificare se anche questi hanno avvertito i rumori. Scatta allora la responsabilità penale del padrone per non aver impedito il latrare degli animali e per avere disturbato il riposo dei condomini.
Se il cane che abbaia viene invece avvertito solo da una o poche persone (quelle più vicine) siamo in presenza di un semplice illecito civile in forza del quale si può solo chiedere il risarcimento del danno e la cessazione delle molestie; ma per farlo non sarà possibile denunciare l’episodio ai carabinieri ma bisognerà avviare una causa con il proprio avvocato.
La denuncia può essere presentata in polizia, ai carabinieri o alla Procura della Repubblica.