Assegno di divorzio: in media 500 euro al mese con i nuovi criteri di calcolo
L’assegno di divorzio è, per molti coniugi, un vero e proprio peso da sostenere, vissuto come un ingiusto sacrificio. Gli importi però, sono molto lontani dalle cifre stellari delle quali si sente parlare spesso in televisione o si legge sui giornali di cronaca rosa: l’importo medio dell’assegno si assesta sui 500 euro mensili.
Assegno di divorzio: in media 500 euro al mese con i nuovi criteri di calcolo
1. Definizione: che cos’è l’assegno di divorzio?
2. Gli assegni di divorzio sono più bassi al Sud?
3. Quali sono i criteri di calcolo dell’assegno di divorzio?
3.1 Le cifre
Definizione: che cos’è l’assegno di divorzio?
L’assegno di divorzio è il contributo che il marito versa alla moglie dopo il divorzio, fino a quando non interviene una nuova pronuncia del giudice che lo revochi o lo riduca. Nel caso di mutamento delle condizioni economiche dei coniugi è, infatti, possibile revisionarlo e modificarlo.
Gli assegni di divorzio sono più bassi al Sud?
Sì, l’importo è inferiore rispetto alle cifre percepite al Nord. Ad elaborare e rivelare i dati è stato il Sole 24 ore che si è basato sugli importi delle dichiarazioni dei redditi 2017 calcolando così a cosa si fa riferimento di preciso quando si parla di tenore di vita; un primo dato che va considerato è che rispetto alle precedenti rilevazioni, risalenti al 2008, i valori sono notevolmente più bassi con un calo del 6 % circa. I criteri di calcolo dell’assegno di divorzio, quindi, sono cambiati a seguito delle decisioni della Cassazione sul riferimento al “precedente tenore di vita”.
Quali sono i criteri di calcolo dell’assegno di divorzio?
L’importo dell’assegno varia a seconda della regione di riferimento (tenendo conto anche della “ricchezza” della popolazione che vi risiede) con picchi maggiori nel nord del Paese.
Questo spiega perché in Lombardia l’assegno medio mensile e di 678 euro, quasi il doppio rispetto al Molise. Con importi sempre inferiori a 500 euro, tutte le Regioni del Sud occupano gli ultimi posti della classifica, mentre al Nord, fatta eccezione per il Friuli Venezia. Giulia e la Liguria, i valori superano sempre la soglia dei 500 euro. Dunque, in media il contributo da versare all’ex coniuge si aggira attorno ai 500 euro al mese.
Dobbiamo a questo punto ricordare che, alla luce della sentenza Grilli del 2017 e delle successive pronunce di legittimità e di merito che ne hanno chiarito la portata, nella determinazione dell’an dell’assegno divorzile non si tiene più conto del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio e che negli ultimi tempi e venuto meno anche i1 binomio disparità reddituale/assegno di divorzio con la conseguenza che se l’ex è economicamente autosufficiente non avrà diritto ad alcun sostegno conseguente alla fine del suo matrimonio.
Le cifre
In ogni caso, sulla base dei dati Istat del 2015 i divorzi con assegno di mantenimento sono il 53% dei totali, di questi il 7,3% è destinato all’ex coniuge (che nel 93,6% dei casi e la moglie), mentre il 39,1% è riservato ai figli ed il restante 6,9% riguarda entrambi (ex coniuge e figli).